Questo celebre diario è narrato in prima persona dallo stesso protagonista, che riceve dalla madre il giorno del suo nono compleanno un "giornalino", un quaderno rilegato dove redigere le proprie memorie. Da quel momento il giornalino diviene il suo più stretto compagno di viaggio .
Giannino Stoppani, membro più giovane di una famiglia altolocata fiorentina, è un ragazzino molto irrequieto, soprannominato dai suoi stessi genitori "Gian Burrasca". Ogni giorno annota sul diario gli avvenimenti che coinvolgono la sua vita e quella della sua famiglia. Che lo faccia intenzionalmente o per ingenuità, Gian Burrasca, con la sua candida ma maliziosa sincerità, riesce sempre a mettere zizzania e creare situazioni spiacevoli e imbarazzanti. L'irrefrenabilità del piccolo protagonista spinge i genitori a mandarlo in collegio. Ma in questo ambiente così tirannico, lo spirito ribelle di Gian Burrasca insorge e con lui tutti i collegiali.
Nel 1964 Il giornalino di Gian Burrasca diventa uno sceneggiato televisivo, in cui il ruolo dello scatenato protagonista è interpretato da Rita Pavone.
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